Si, la verità. Nient’altro che la verità. Perlomeno la mia, ovvio.
L’idea mi venne in mente lo scorso gennaio, quando alle prese con la presentazione per il mio intervento al TEDxBocconi, ho dovuto ripercorrere a ritroso più di 3 lunghi anni. Al TED, avrei dovuto parlare delle mie esperienze professionali in relazione con la sostenibilità, partendo dal progetto di ECOFFEE. Chi ha parlato in pubblico, senza essere un oratore e chi ha domestichezza con le presentazioni in Power Point, sa benissimo quanto sia difficile riassumere e racchiudere più di 3 anni di esperienze in 15 minuti e 15 slides a disposizione. Se poi, come detto nel post relativo, oltre all’emozione, ci si mette anche l’influenza …
Comunque, l’idea maturata nel tempo, è quella di scrivere per benino le mie esperienze, i progetti, le persone e le aziende incontrate e tutto quello che mi è accaduto nel bene e nel male, fino a questi giorni. In poche parole, esplicitare al massimo il mio intervento al TED, raccontando aneddoti e dettagli. Si, come detto, nel bene e nel male.
Perchè? Perchè la sostenibilità, quella vera, non è quella che si pensa o quella che si legge sui giornali o su internet. Non è quella che vi propinano le aziende dagli slogan tutti “green oriented” o i manager dai titoli inventati e posticci. Probabilmente non sarà nemmeno quella che vi racconterò io. Starà a voi giudicare, ma vi assicuro che scoprirete cose interessanti.
Quindi? Se avrete pazienza e voglia di leggere il mio punto di vista, prossimamente pubblicherò “svariati capitoli” sulle mie esperienze personali e la sostenibilità. Spero di riuscire ad essere abbastanza costante, perchè fino a febbraio ho già l’agenda abbastanza fitta di impegni importanti e viaggi all’estero e soprattutto, spero vi interessi.
Un ultima premessa: il mio blog è impostato sia per l’italiano che per l’inglese, a seconda di cosa voglio pubblicare e del pubblico a cui mi rivolgo. I post sulla sostenibilità saranno in italiano. Capirete da soli il perchè.
Buona lettura.


Già attiva nel campo della zootecnia, la normativa prevista dal Regolamento CE n.178/2002 per la tracciabilità dei prodotti sarà nei prossimi anni un punto importante anche per la ristorazione (movimentazione, stoccaggio e trasformazione degli alimenti nel punto vendita, ecc…). Gestire la tracciabilità completa, può essere difficoltoso anche se oggi nuovi software permettono un’estrema automazione per essere in regola con il regolamento. È possibile così acquisire il carico di materie prime manualmente o grazie ai barcode, assegnare un codice di lotto, gestire il magazzino e scaricarlo in automatico, seguendo le produzioni della giornata. Un buon sistema di tracciabilità, oltre che ad ottemperare alle normative comunitarie, permette un controllo totale della propria attività produttiva azzerando quasi completamente gli errori dovuti a merce non utilizzata o acquisti sovra-dimensionati.
Ma che cosa significa tutto questo quando si è al punto zero, ovvero quando si inizia a pensare o, meglio, a progettare un locale di ristorazione? L’approccio è completamente diverso, così come è diverso il know how specifico mentre l’esperienza può aiutare, soprattutto per sfatare il falso mito che sostenibile è sinonimo di costoso.





