Bruxelles, per continuare a costruire un presente migliore

Bruxelles, per continuare a costruire un presente migliore.

Suona male? Forse un paradosso? Ve lo spiego, o almeno ci provo.

Dopo “A Parigi, Gesù ha i calzoni corti“, ci ritroviamo più o meno terrorizzati dai fatti accaduti oggi a Bruxelles.

In un giro veloce sui social, ho notato alcuni commenti che mi hanno fatto riflettere.

Ho letto: “in 3, 2, 1  … tutte le foto dei profili con la bandiera del Belgio”. Cioè?? Ci si aspetta ormai che la massa reagisca copiosamente a mo di gregge. E’ forse questo che vogliono?

Ho letto: “JE SUIS sick of this shit”. Bene, concordo e sottoscrivo ma, quindi?

Ho letto altro, ma forse e spero di essermi sbagliato, molti meno commenti rispetto a Parigi. Si, spero di essermi perso qualcosa. 

Ma soprattutto ho letto un commento di una mia cara amica, che come molti di noi combatte la sua battaglia personale, che ha scritto: “La fortuna di essere in grado di potere spendere ogni istante della propria vita nel migliore dei modi..il ricordarselo sempre..indipendentemente da quello che succede altrove: reagire a queste “cose” è vivere al meglio quello che ancora ci resta. Non accusare, non rattristarsi ma continuare a costruire una realtà umana e bella. È difficile, ma lasciarsi travolgere vuole dire darla vinta a chi trova ragione d’esistere nel distruggere l’esistenza, propria e altrui. Non posterò nient’altro che rimandi a Bruxelles, e continuerò a costruire un presente migliore”.

Mi ritrovo nel suo pensiero, che faccio mio e condivido con voi, che non avete la fortuna di conoscerla.

Grazie Silvia!

 

Leave a comment