Associazione X e Y!

… e poi accade che ti chiama un “professionista” del settore. Uno di quelli che come inizia a parlare, si elogia e si sbrodola elencando i suoi benemeriti lungi 30 anni di carriera. Ovviamente omettendo, per esempio, i vari provvedimenti effettuati dall’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a suo carico e sfavore.

Ti chiama perché cerca aiuto professionale, collaborazione, premettendosi come persona pulita ed integerrima; persona che, a detta sua ovviamente, non ha mai chiesto ne ricevuto nessuna commissione. E pensare che, di solito, è proprio chi fa queste premesse che poi, diciamocelo, razzola male. Chi altro, mai visto e sentito, ti fa una premessa del genere se non per lanciarti l’esca?

Insomma, dopo essere stato gentile e disponibile per comprendere se l’interesse fosse vero o meno; dopo aver fatto chilometri di strada per un incontro insignificante che non auguro a nessuno, ecco che, dopo tutto questo, il “professionista” in questione, inizia ad informarsi – non prima badate bene – e chiudendoti le porte in faccia per una presunta collaborazione che non avverrà mai, ti chiede le referenze nel settore, occasione ghiotta per poter riassumere le proprie, ovviamente.

A parte iniziare, per cortesia a domanda ricevuta, un elenco che lo lascia da subito senza parole, incomincio a notare una certa, come dire, ansia da prestazione finché, eccola, la domanda: “Ma lei, di che associazione del settore fa parte?

Sorrido, respiro e con calma, semplicità e profondo orgoglio, rispondo: “Faccio parte di …”

Lascio vuoto lo spazio dedicato al nome dell’associazione per questi motivi: non mi ha dato il tempo di completare il nome; non è mia intenzione passare per chi vuole fare pubblicità; non è il tema di questo post. Spero comunque di essere riuscito a trasferirvi la sensazione di taglio/vuoto che ho avuto anch’io, quando con la sua risposta immediata e concisa il “professionista” è montato letteralmente sulle mie parole.

“Allora io e lei non possiamo collaborare, perché io faccio parte dell’associazione Y”.

Ora, premettendo che a me, di che associazione si faccia parte o meno, non importa tanto da influire in fase conoscitiva sulle caratteristiche professionali o umane di una persona, visto che sono abituato ad una mentalità aperta come quella che esiste fuori dal nostro bel paese, ho risposto a tal “professionista” che vista la sua esternazione per me fuori luogo, ero io a quel punto a non gradire di aver a che fare con lui. Sinceramente, anche rincuorato da quella specie d’incontro, tutt’altro che professionale.

In tutta trasparenza, io mi ero informato prima su di lui, e pur sapendo del suo “schieramento”, ho acconsentito ad un incontro rendendomi disponibile ad una collaborazione, a prova del mio pensiero di cui sopra e di quanto già espresso in passato.

many hands symbolizing teamwork/power/unity/equality

Ecco qui, un altro estratto della nostra bella Italia, fatta da persone che per puri giochi d’invidia, poltrona o paura, si nascondono dietro un’associazione, un partito o addirittura, ahimè, dietro una squadra di calcio.

Come dissi a lui: “Povera Italia! Ma come possiamo risollevarci dalla crisi, se corriamo ancora dietro a questi sbandieramenti da bar Sport, senza imparare a fare rete e sistema? Neanche non si stesse parlando di Franchising!

Com’è finita? Per la cronaca, il “professionista” già ansioso, ha iniziato ad agitarsi talmente tanto che causa urla ed imprecazioni, mi ha costretto a salutare e a chiudere la comunicazione anticipatamente, malgrado stesse ancora parlando. Ehm, scusate, urlando!

Si, l’Italia è piena di allenatori e purtroppo anche di “professionisti”. Buon lavoro!

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